IL TEMPO LIBERO
Un tempo a discrezione del soggetto
Il tempo libero è, in sociologia, quella quota di tempo
nella vita di una persona che resta “libera” dalle attività lavorative e
dall’allevamento della prole e che viene destinata completamente al riposo o ad
attività gestite per puro diletto dal soggetto. Nelle ricerche più recenti si
parla anche di “tempo discrezionale”, per sottolineare questo aspetto di libera
scelta.
Tempo libero e riconoscimento sociale
Oggi il tempo libero è sempre più anche il tempo dei
consumi, sia di oggetti sia di servizi (viaggi, concerti, film, ecc.). I
consumi a cui esso è destinato vengono scelti non solo per il loro valore in sé,
ma anche per ciò che essi socialmente rappresentano, per la capacità che essi
hanno di trasmettere una certa immagine pubblica delle persone. Il possesso di
un Suv, il cui uso è funzionale non tanto a bisogno vincolanti quanto al
divertimento nel tempo libero, è anche un simbolo dello status del suo proprietario,
o comunque di ciò che il suo proprietario vorrebbe essere. Non capita spesso di
veder scendere da un Suv una madre di famiglia di un quartiere popolare oppure
un anziano impiegato di banca con il vestito grigio.
Tempo libero e autorealizzazione
Nella
società contemporanea, in cui il tempo dedicato al lavoro è sensibilmente
diminuito rispetto al passato a tutto vantaggio di quello discrezionale, e in
cui soprattutto l’ambito della realizzazione personale viene sempre meno
identificato con quello professionale e sempre più con quello del tempo libero,
quest’ultimo è diventando un grosso settore d’investimento. È anzitutto un
settore d’investimento sociale, poiché sempre più ciascuno di noi investe una
fetta rilevante delle proprie aspettative d’affermazione sociale nel tempo libero
anziché nel lavoro. Ma proprio per questo il tempo libero è divenuto anche un
settore di forti investimenti economici, nel senso che ormai una fetta
importante dell’economia delle nazioni occidentali è legata alle attività
discrezionali delle persone.
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