VERIFICA
- In un campo pedagogico Johann Paul Friedrich Richter fu influenzato soprattutto da Jean-Jacques Rousseau
- Nel saggio Levana (1807), Richter sostiene che l'educazione si impartisce creando situazioni di apprendimento favorevoli
- Jean-Marie-Gaspard Itard era un medico che si dedicava allo studio dell'infanzia con disabilità
- Victor, il "selvaggio dell'Aveyron", era un ragazzo cresciuto da solo nella foresta amazzonica
- Itard riteneva che Victor fosse affetto da un grave ritardo evolutivo
- Astrazione (in riferimento ai processi cognitivi) è un procedimento mediante il quale si ottengono concetti o idee generali attraverso il raffronto di più elementi particolari dei quali si isolano le caratteristiche comuni
- Cicisbeo è l'accompagnamento ufficiale di una donna in una certa società
- Educanti sono i collegi femminili aggregati ai monasteri
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LUOGO |
DURATA DEL PERCORSO
SCOLATICO |
TEMPI DI INGRESSO |
TEMPI DI INSEGNAMENTO |
LINGUA DI INSERIMENTO |
CONTENUTI DISCIPLINARI |
Istruzione femminile |
convento o educandato |
massimo 2 anni |
qualsiasi momento dell’anno
scolastico |
in prevalenza svolgimento
di attività pratiche |
prevalenza del volgare sul
latino |
geografia, storia, lavori
domestici, ricamo; eventualmente musica, danza, disegno |
Istruzione maschile |
collegio |
4-7 anni |
inizio dell’anno scolastico |
attività teoriche e
formalizzate |
prevalenza sul latino |
curriculum disciplinare
prestabilito |
Dagli studi di Jean-Marie-Gaspard Itard emerse una concezione dell'essere umano molto più complessa di quanto buona parte della tradizione settecentesca avesse sospettato. Se privato delle relazioni affettive e formative fondamentali durante l'infanzia, l'uomo è e rimane un animale incompiuto, incapace di esprimere le proprie potenzialità cognitive, riconducibili in prima istanza anche all'uso del linguaggio. Ciò fa rivelare il ruolo determinante dell'educazione nella formazione degli esseri umani, che porta a compimento ciò che la natura ha predisposto e che da sola non può interamente realizzare. L'uomo, così come lo intendiamo, risulta invece da un complesso intreccio di fattori biologici e culturali. Non è infatti possibile vagheggiare (cioè desiderare in modo idealistico e astratto) un ritorno allo stato di natura, né immaginare le condizioni dell'umano in un simile stato, perché l'uomo non è un ente solo ed esclusivamente naturale.
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