ANTROPOLOGIA: Laboratorio delle competenze

IL SUKKOT, festività ebraica in memoria della fuga dall'Egitto

Abbiamo visto come uno degli elementi fondamentali delle religioni sia il rito, inteso come un complesso di azioni (parole e gesti>) la cui sequenza è prestabilita da una formula fissa. Attraverso il rito, i fedeli prendono parte collettivamente alla verità rappresentata da una religione accedendo alla dimensione del sacro. In tal modo, il rito permette alla collettività dei credenti di riconoscersi, richiamando i valori fondanti su cui si basa il loro credo.

E' iniziato mercoledì 8 ottobre il Sukkot, una delle più importanti festività della religione ebraica. La sua festa dura otto giorni, durante i quali i fedeli sono tenuti a vivere in alcune capanne - anche nei propri giardini - cioè lo stesso tipo di abitazione utilizzato dagli ebrei mentre si trovavano nel deserto dopo essere fuggiti dall'Egitto.

La festività, per le persone di fede ebraica, è obbligatoria: si basa infatti su un passo del Levitico - uno dei libri di cui è composta la Bibbia - che intima esplicitamente di ricordare in questo modo la liberazione dall'Egitto, avvenuta secondo la Bibbia per opera di Dio.

Uno dei momenti più importanti del Sukkot è la processione nella quale quattro diverse specie di vegetali (cedro, palma, mirto e salice) vengono portate nelle sinagoghe: il cedro, in particolare, deve essere quanto più possibile senza “imperfezioni“, come richiede la Bibbia.

Il Sukkot è anche una festa di pellegrinaggio: anticamente, durante questa settimana dell’anno, gli ebrei erano infatti tenuti a visitare il celebre tempio di Gerusalemme. Ancora oggi migliaia di ebrei osservanti  arrivano a Gerusalemme per celebrare la festività.

(da è iniziato il Sukkot, "Il Post", 9/10/2014)

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