ANTROPOLOGIA: L'arte come prodotto culturale

CREATIVITA' E CULTURA

Gli esseri umani hanno la capacita di creare sempre nuove forme culturali. La creatività culturale è la possibilità di produrre qualcosa di nuovo o di dare un senso diverso a oggetti, abitudini, comportamenti, modelli culturali a disposizione. Essa si manifesta in tre campi: 

  • tecnologia
  • Scienza
  • Arte

Un esempio di creatività culturale può essere sicuramente la Coca-Cola, che viene vista, dagli agricoltori del Kenya, come una bevanda prestigiosa, costosa e lontana. Per questo motivo viene da loro destinata alle celebrazioni importanti. 

La creatività consiste quindi nell’accostamento di pratiche e significati che hanno lo scopo di produrre nuovi modi di vedere la realtà. Una di queste è la festa, è molto diffusa nelle società umane, la quale mette in moto comportamenti improntati nella dimensione collettiva. Essa, come il gioco e il rito, segna una rottura del corso ordinario della vita. 

Vi è una differenza tra rito e festa. Nel rito agiscono uno o più officianti i cui gesti e parole scandiscono le fasi della cerimonia; nella festa, invece, si creano gruppi e sottogruppi autonomi che sviluppano l’evento in base a dinamiche spesso del tutto casuali. La festa è è un terreno culturalmente creativo perché è un complesso di atti che che si distaccano dalla routine del quotidiano e dalle regole. I partecipanti si sentono coinvolti in processo collettivo dove le differenze tradizionali tra individui si azzerano o si riducano. Una festa come il carnevale è esemplare perché il carnevale costituisce una rottura delle norme sociali, diventando un "rito di inversione", ovvero che ci si comporta alla rovescia rispetto alla vita normale.

2. L'ARTE, LE ARTI E L'ESPRESSIONE ESTETICA

Una delle forme in cui meglio riconosciamo la creatività umana è l'arte. L'arte rientra in quei concetti che l'antropologo Clifford Geertz ha chiamato vicini all'esperienza, ovvero che all'interno di una cultura possono essere utilizzati liberamente da tutti. Infatti, ogni cosa può essere oggetto d'arte, ed ognuno un'artista. Generalmente potremmo dire che le arti si dividono in visive e non visive: nel primo gruppo rientrano la scultura, la pittura, ecc. nel secondo la musica e il canto. Ad ogni modo, la cosa che accomuna tutte le arti è l'espressione estetica; per esprimersi esteticamente bisogna però anche percepire esteticamente, ovvero selezionare ciò che può essere reso arte. Infatti, potenzialmente ogni cosa, come già detto, può essere oggetto d'arte, ma è anche importante dare valore a questa data arte.

LE ARTI COME PRODOTTI CULTURALI

Le culture non sviluppano sempre tutte le forme artistiche, ma spesso ne prediligono alcune, come l’arte africana, che ha coltivato in particolare la scultura in legno e in bronzo. Tutta via usare il termine “arte” nei confronti di queste sculture può essere inappropriato, perché in alcuni casi si tratta di oggetti con altra destinazione, come le sculture dei Kalabari, che svolgono la funzione di dimora degli spiriti. Le tavole dipinte degli Abelam della nuova Guinea sono oggetto per noi di un apprezzamento estetico, mentre gli Abelam le valutano per le loro capacità magiche. Il mondo occidentale scoprire oggetti provenienti dei mondi primitivi nel XX secolo, collezionandone in notevole quantità. Nei musei essi furono e vengono tuttora esposti secondo due criteri: un criterio documentaristico, per cui ogni pezzo è commentato dal punto di vista etnoantropologico, è un criterio estetico-formale, che li considera da un punto di vista estetico, sulla spinta di alcuni movimenti artistici, come il primitivismo e il modernismo, che hanno cercato in questi oggetti dei modelli da contrapporre all’arte e alla società occidentale.

DA "OGGETTO SELVAGGIO" A "OPERA D'ARTE": il mercato dell'arte tribale

Una volta entrate nel mercato dell’arte occidentale, le opere di arte primitiva acquistano un valore commerciale. In qualche modo, perciò, la dimensione economica in cui esse sono ricadute ha determinato la loro identificazione come oggetti artistici, anche se la loro funzione in origine era un’altra. Una volta identificate come oggetti d’arte dotati di valore economico, e se hanno iniziato a svolgere un ruolo diverso anche per i popoli di provenienza, ponendosi, per esempio, al centro di rivendicazioni. Come nel caso dei Maori neozelandesi, che hanno chiesto la restituzione dei Tonga Una volta identificate come oggetti d’arte dotati di valore economico, essi hanno iniziato a svolgere un ruolo diverso anche per i popoli di provenienza, ponendosi, per esempio, al centro di rivendicazioni. Come nel caso dei Maori neozelandesi, che hanno chiesto la restituzione dei taonga conservate nei musei europei.

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