UN MONDO TROPPO GRANDE PER I BAMBINI: ricordi della prima infanzia di Doris Lessing
Maria Montessori propose una concezione dell’educazione a
misura di bambino e a tal fine strutturò anche l’ambiente scolastico della casa
dei bambini, scegliendo arredi e materiali didattici che potessero essere
agevolmente e liberamente maneggiati e spostati dai bambini, così da rafforzare
la loro iniziativa e la loro autonomia.
In linea con la convinzione di un “mondo troppo grande“ per
i bambini sono anche i primi ricordi infantili della scrittrice inglese Doris
Lessing, Premio Nobel per la letteratura nel 2007.nella sua autobiografia, in
contrasto con l’uso consueto di ricostruire tali ricordi sulla base dei
racconti familiari, la Lessing si sforza di ripescare nella memoria le prime
sensazioni che, pur poche e frammentarie, conservano una freschezza e una
vivacità che l’autrice restituisce con grande maestria e precisione nel suo
racconto. La sua conclusione è che nulla, del mondo esterno, è a misura di
bambino, perciò la prima infanzia si presenta come un momento in cui avviene il
primo, faticoso, adattamento all’ambiente circostante, e che le sensazioni di
facilità e di scioltezza che solitamente si accompagnano ai nostri ricordi
infantili sono ricostruzioni a posteriori, fatte una volta adulti, che non
rendono conto della realtà della nostra esperienza.
Una cosa minuscola in mezzo a giganti che si aggirano come
passo pesante, ti urtano con violenza, giganti sbadati che puzzano, che si
chinano su di te con quelle facce grosse, brutte e pelose, scoprendo denti
grandi e sporchi. Uno solo di quei piedi che tieni d’occhio, mentre cerchi al
tempo stesso di fare attenzione a tutti gli altri pericoli, è grande quasi
quanto te. Le mani che usano per afferrarti ti schiacciano fino a farti uscire
quasi tutto il respiro. Le stanze nelle quali trotterelli, i mobili tra i quali
ti aggiri, le finestre, Le porte, sono immensi; niente è della tua misura, ma
un giorno crescerai e diventerai abbastanza alta da raggiungere la mia maniglia
della porta o il pomello di un armadio. Sono questi i veri ricordi
dell’infanzia, e qualunque altro ricordo che ti collochi allo stesso livello
degli adulti è un’invenzione successiva. Una fisicità intensa: è questa la
verità dell’infanzia.
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